Emirati Arabi: Madinat Masdar dall’oro nero all’oro verde
Un’agenzia internazionale per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili – IRENA, acronimo di International Renewable Energy Agency – vedrà ospitare il proprio quartiere generale ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti.
Grande smacco per Bonn, in Germania, dove tral’altro IRENA è nata ufficialmente in seguito alla firma dell’atto costitutivo, nell’ambito della Founding conference. L’emirato di Abu Dhabi fornirà consulenza a tutti i membri dell’organizzazione, attualmente 129 stati.
In accordo con questa filosofia ecologica, Abu Dhabi ha anche approvato il progetto Masdar City o, meglio Madinat Masdar (in arabo: مدينة مصدر, Madīnat Maṣdar, letteralmente “La città sorgente”, “La città-fonte”), una città per 50 mila abitanti, a zero impatto ambientale. Progettata dallo studio di architettura londinese Foster and Partners, sarà realizzata nel centro di Abu Dhabi.
L’iniziativa è capeggiata dalla società Abu Dhabi Future Energy Company (ADFEC) e presieduta dallo sceicco Mohammad bin Zayed Al Nahyan
Cuore di Madinat Masdar sarà una centrale fotovoltaica di 40 megawatt che produrrà energia senza emissioni di CO. L’emirato di Abu Dhabi ha stanziato un budget di 22 miliardi di dollari per questa eco-città, che ospiterà anche sedi di 5,000 aziende; la prima fase del progetto – iniziato nel 2006 – sarà completata e abitabile entro il 2009, mentre il termine dei lavoro è previsto per il 2015.
A differenza di altri progetti, Madinat Masdar non rappresenta l’ennesima voglia di apparire e di stupire degli sceicchi, ma rientra in un’ottica di conversione, dettata dall’esauribilità delle risorse petrolifere.
Senza tener conto dei calcoli più o meno pessimistici che vedono le risorse petrolifere e di gas esaurirsi in meno di 100 anni, i Paesi del Golfo continuano a veder crescere i consumi di energia, complice anche l’espansione industriale. Attualmente i Paesi Arabi vantano un consumo di circa 7 milioni di barili di petrolio al giorno, con un trend di crescita del 3% rispetto all’anno precedente.
Abu Dhabi, con la sua Madinat Masdar, non è il primo esempio di conversione all’energia pulita. Pioniera in tal senso è stata l’Arabia Saudita, con la sua King Fahad Petroleum and Minerals University, centro di studio denne energie rinnovabili.
Riusciranno i nostri cari amici arabi a completare la conversione prima che finisca il petrolio?
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